La Stampa, giovedì 12 febbraio, 9 maggio 2004
La Stampa, giovedì 12 febbraio Dopo la storica contesa del Trattino (centrosinistra o centro-sinistra?) una nuova disputa tiene impegnata la Meglio Opposizione
La Stampa, giovedì 12 febbraio Dopo la storica contesa del Trattino (centrosinistra o centro-sinistra?) una nuova disputa tiene impegnata la Meglio Opposizione. Quale lista dell’Ulivo ha diritto a chiamarsi Ulivo? E i riformisti di Prodi sono Uniti nell’Ulivo o Uniti per l’Ulivo? In Italia non si parla d’altro. Cosa chiedono in fondo tramvieri, medici, insegnanti e le altre categorie in rivolta? Vogliono forse sapere se gli avversari di Berlusconi, una volta tornati al potere, avranno uno straccio di idea su come farci uscire dai guai, rimediando anche a quelli fatti da loro in precedenza, come la lotta alla meritocrazia e la creazione di una fascia di lavoratori meno tutelati di un cinese, i co.co.co? No. Il tarlo dell’italiano medio, da mesi, è una preposizione: «nel» o «per»? Neanche un consulto grammaticale con Biscardi è riuscito a dipanare la matassa e ormai è tardi per cercare una terza via («sotto l’Ulivo», attenzione alla testa) o per demandare la decisione a un comitato di saggi composto da Lerner, Santoro e Fiorella Mannoia. I «Verdi come l’Ulivo» ne hanno discusso con i comunisti di «Compagno Ulivo», i quali hanno consultato Di Pietro («In alto le mani, Ulivo») e Achille Occhetto («Capalbio ama l’Ulivo»), che hanno girato l’interrogativo alla «Costituente del Nuovo Ulivo», affinché convocasse una riunione urgente con il ragionier Paolo Ulivo, domiciliato in via Trionfale, Roma. L’unico in grado di prendere in mano la situazione e battezzare la lista nel solo modo sensato: Ulivo per Ulivo diviso Ulivo uguale Ulivo. Massimo Gramellini