Nicola Nosengo, La Macchina del Tempo, maggio 2004 (n.5), 8 maggio 2004
Gomme, cerotti, pastiglie... basta entrare in qualunque farmacia per trovarsi circondati da prodotti che promettono un aiuto a chi ha deciso di smettere di fumare
Gomme, cerotti, pastiglie... basta entrare in qualunque farmacia per trovarsi circondati da prodotti che promettono un aiuto a chi ha deciso di smettere di fumare. Ma quali sono i più efficaci, e fino a che punto possono aiutare? «I prodotti che gli specialisti considerano validi sono essenzialmente di due categorie», spiega Giacomo Mangiaracina, presidente della Società italiana di Tabaccologia, coordinatore dell’Area Tabagismo della Lega italiana contro i tumori e docente di Salute pubblica all’Università La Sapienza di Roma. «La prima categoria», prosegue Mangiaracina, «sono i farmaci sostitutivi della nicotina, disponibili in diverse forme. I migliori sono probabilmente i cerotti e gli inalatori». In Italia sono in commercio cerotti sotto i marchi Nicorette e Nicotinelle, con prezzi che vanno dai 21 ai 24 Euro per una confezione di 7 cerotti, e inalatori Nicorette a 29 euro la confezione. Ci sono anche le gomme da masticare (una confezione di 30 gomme Nicorette costa 12 euro e 50), un’alternativa attraente perché molto più pratica. «Ma è preferibile evitarle perché a lungo andare danneggiano le mucose della bocca», dice l’esperto. «Per tutti questi prodotti non è necessaria la ricetta medica» avverte Mangiaracina. «Ancora più efficaci sono i farmaci a base di bupropione, un antidepressivo che ”mima” gli effetti della nicotina elevando i livelli di dopamina nel cervello». I farmaci a base di bupropione si possono trovare in farmacia, questa volta dietro prescrizione, sotto il marchio Zyban, al prezzo non proprio accessibile di 105 euro per una confezione da 50 compresse. Come vanno utilizzati questi farmaci e, soprattutto, aiutano veramente a smettere di fumare? «Non esiste un metodo per smettere di fumare», spiega Mangiaracina. «Esiste un programma terapeutico che un medico specializzato sceglie dopo un colloquio clinico con il paziente, consigliando una terapia individuale piuttosto che di gruppo con supporto psicologico, e scegliendo eventualmente l’ausilio di un determinato farmaco». In poche parole, anche il miglior farmaco non serve a nulla se il paziente non è guidato da un medico specializzato, e il medico di famiglia spesso non basta. Di più: c’è il concreto rischio di diventare dipendenti dagli stessi farmaci antifumo. E metodi alternativi come l’agopuntura, molto diffusa anche in Italia e che proprio nella lotta al vizio del fumo ha trovato uno dei suoi migliori cavalli di battaglia? «Diversi studi hanno dimostrato che l’efficacia dell’agopuntura è limitata all’effetto placebo», dice Mangiaracina. Che spiega: «Si è visto che un falso agopuntore ottiene gli stessi effetti di uno vero, in pazienti che non sanno riconoscere la differenza».