Nicola Nosengo, La Macchina del Tempo, maggio 2004 (n.5), 8 maggio 2004
Cosa ha significato per la gente di Limone trovarsi al centro di una scoperta che potrebbe essere tra le più importanti per la scienza medica? Lo abbiamo chiesto al sindaco, Giovanni Battista Martinelli (nella foto a fianco)
Cosa ha significato per la gente di Limone trovarsi al centro di una scoperta che potrebbe essere tra le più importanti per la scienza medica? Lo abbiamo chiesto al sindaco, Giovanni Battista Martinelli (nella foto a fianco). Ci sono state ricadute economiche per la popolazione e per i portatori? Per Limone c’è stata una ricaduta dal punto di vista turistico, ma i portatori non ne hanno beneficiato. Negli anni Ottanta alcune famiglie di portatori si volevano consorziare per creare coi proventi della proteina una fondazione per i loro figli, ma poi non se ne è fatto nulla. Comunque, e lo dico con orgoglio, i limonesi si sono prestati alla ricerca credendo di fare qualcosa di utile all’umanità senza preoccuparsi del loro tornaconto personale. Ora, sentendo parlare degli utili previsti, c’è un po’ di rammarico, ma va considerato che i tempi della ricerca per arrivare a un farmaco sono stati lunghi e forse non si erano capiti appieno il valore e l’importanza della scoperta. Come si spiegano i limonesi questa mutazione? Per noi resta ancora un mistero. Crediamo sia stato un dono prodotto dalle condizioni peculiari in cui si trova Limone. L’isolamento geografico, la nostra ”povera” ma sana alimentazione (agrumi, olio extravergine di oliva, pesce di lago) e il nostro microclima unico hanno favorito il piccolo miracolo avvenuto nel patrimonio genetico di un nostro antico concittadino. Ci piace pensare che la proteina abbia le sue radici nell’ambiente in cui viviamo e che tutti coloro che vengono a trascorrere le vacanze da noi possano approfittarne un po’. E come vive qui chi, come lei, non ha la proteina? Come a Peschici chi non ha vinto al superenalotto. Molti stranieri mi intervistano e mi invitano a parlare della proteina pensando che io sia un portatore e poi rimangono delusi. Solo alcune famiglie (poco più di 40 persone su oltre 800 abitanti ovvero circa il 5% della popolazione) ha la proteina. Tutti gli altri, come me e i turisti, si godono il paese.