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 2004  maggio 08 Sabato calendario

Basta guardarsi attorno per capire che oggi famiglia significa molte cose. Ci sono famiglie sancite da un matrimonio, che in Italia sono le uniche a godere di tutti i diritti

Basta guardarsi attorno per capire che oggi famiglia significa molte cose. Ci sono famiglie sancite da un matrimonio, che in Italia sono le uniche a godere di tutti i diritti. Ma esistono anche le altre e sono in costante aumento. Stiamo parlando delle coppie di fatto, delle unioni gay, delle famiglie mononucleari, composte da un solo genitore e uno o più figli. Esistono le famiglie di nonne e nipoti, oppure le famiglie di parenti o di amici che decidono di abitare assieme. Ma non finisce qui. Ci sono amiche che scelgono di condividere le spese e tirare su i figli sotto lo stesso tetto. Un panorama frastagliato e in continua evoluzione, che rappresenta la famiglia di oggi, che in Italia non è né tutelata, né contemplata. Come spiega dettagliatamente l’avvocato Anna Maria Bernardini De Pace (nella foto) nel suo libro ’Legati da un soffio” (edizioni Sperling&Kupfer) in Italia non c’è un riconoscimento giuridico per il partner di coppie non sposate. Tanto per fare un esempio non esiste diritto successorio. Le unioni gay non sono assolutamente riconosciute, ma anche per gli altri la situazione non è rosea. Nel caso in cui ci siano dei figli, anche se la legge va nella direzione di un progressivo adeguamento alla parità, in realtà esistono ancora delle discriminazioni. L’atteggiamento nel resto d’Europa è sicuramente più progressista, sia verso le unioni di fatto che verso le unioni gay. In Francia, ad esempio, esistono i ”pacs” o patti di solidarietà, un patto tribunalizio che va depositato in comune e in tribunale, e in caso di controversie ha valore legale. In Inghilterra esiste il Civil Partnership Bill, un contratto di solidarietà civile a tutela delle unioni di fatto. Si tratta di un documento firmato in municipio di fronte a due testimoni, che sancisce una serie di obblighi, come il mutuo soccorso e la divisione dei costi di convivenza. E assicura dei vantaggi, come il fatto che, se uno dei due partner ha dei figli, l’altro può chiedere la custodia congiunta. «Personalmente ho inventato i contratti di convivenza» spiega l’avvocato De Pace. «Si tratta di contratti privati, aventi validità legale, che regolano per iscritto le spese che ciascuno deve affrontare e l’indennizzo in caso di rottura». L’Italia, in controtendenza con il resto d’Europa, si arrocca su posizioni anacronistiche. «Anche la recente legge sulla fecondazione assistita è una legge fatta male» commenta. «Un compromesso che non risolve il problema alla radice e che non accontenta nessuno». Col risultato che le coppie che desiderano avere figli, se dopo tre tentativi non ci sono ancora riuscite, non dovranno fare altro che attraversare la frontiera.