Gabriele Nava, La Macchina del Tempo, maggio 2004 (n.5), 8 maggio 2004
Se pensate che i castelli medievali siano oggi abitati da nobili oziosi e spiantati siete sulla strada sbagliata
Se pensate che i castelli medievali siano oggi abitati da nobili oziosi e spiantati siete sulla strada sbagliata. Si tratta invece, spesso, degli eredi delle storiche famiglie proprietarie, che intorno al castello hanno intrapreso le attività più disparate. Così, Luigi Panigazzi (nella foto) ha fatto del suo castello di Oramala la sede di una associazione culturale. Le antiche cantine del castello di Bornato, in Franciacorta, producono un ottimo vino e, nel Bergamasco, la famiglia Reschigna Kettlitz ha dato nuovo impulso alla tradizione vinicola locale dal castello di Grumello. Vicino a Pavia, nel parco del Castello di Sant’Alessio, si possono ammirare, in un ambiente tutelato, i più straordinari volatili della Pianura Padana, grazie a un tunnel subacqueo, a telecamere installate fin dentro i nidi degli uccelli selvatici e a uno dei più completi acquari d’Italia. A Sant’Angelo Lodigiano, gli eredi del conte Morando Bolognini organizzano mostre e manifestazioni, oltre a ospitare un documentato Museo del Pane. Ad Angera, sul Lago Maggiore, la rocca del XIII secolo, di proprietà dei principi Borromeo, ospita dal 1988, al pian terreno dell’Ala Viscontea, il Museo della bambola; mentre nel 2002 è stata inaugurata una sezione dedicata agli automi, con pezzi meccanici francesi e tedeschi del XIX e XX secolo che stupiscono per la precisione dei movimenti ritmati da celebri arie operistiche o popolari. Numerosi sono anche i casi in cui si è voluto ridare alla fortezza l’antica funzione di dimora allestendo, come nel caso del Castello di San Gaudenzio nell’Oltrepò pavese, una serie di camere e di appartamenti arredati con gusto sopraffino. E ci sono pure storia fantastiche che aleggiano sopra alcuni castelli. Come nel caso del Castello di Monticello d’Alba, della dinastia dei Roero dal 1300: si dice che vi abiti ancora il fatasma di una nobildonna, Chiara, che vistasi uccidere il promesso sposo nel giorno delle nozze, vaga inquieta tra quelle torri. Leggenda o abile marketing? Ai visitatori l’ardua sentenza. Gabriele Nava