Simona Lambertini, Isabella Vergara Caffarelli, La Macchina del Tempo, maggio 2004 (n.5), 8 maggio 2004
«Gli animali negli zoo sono veri e propri ambasciatori della natura»: a dirlo è il curatore del Bioparco di Roma, Fulvio Fraticelli (a destra), sottolineando la valenza educativa dei giardini zoologici
«Gli animali negli zoo sono veri e propri ambasciatori della natura»: a dirlo è il curatore del Bioparco di Roma, Fulvio Fraticelli (a destra), sottolineando la valenza educativa dei giardini zoologici. «Tra gli obiettivi della World zoo conservation strategy» continua «quello didattico è il più rilevante. Lo zoo moderno deve emozionare i visitatori, suscitare la loro curiosità e sensibilizzarli nei confronti di programmi di conservazione delle specie». Questo ovviamente non si può fare con le gabbie: nello zoo moderno non si parla più di singole specie ma di ecosistemi, proprio per sottolineare l’importanza di considerare l’animale inserito nel suo ambiente. «E non si realizza solo attraverso grandi aree», precisa Fraticelli. «Quella dello spazio è un’esigenza del pubblico più che degli animali». Non tutte le specie, infatti, hanno bisogno di enormi distese di terreno: serpenti, anfibi ma anche alcuni mammiferi preferiscono spazi piccoli. La cosa importante è quella di riuscire a ricreare per loro condizioni di vita ottimali. «Solo così si potrà fare educazione attraverso l’emozione: approfittando della curiosità degli oltre 600 milioni di persone nel mondo che ogni anno entrano in un giardino zoologico si può riuscire a sensibilizzare un pubblico ancora più vasto sui problemi della natura». In questo senso il ruolo dello zoo non può essere sostituito da video o foto. Certo questo non vale per tutti gli animali: «Agli orsi polari dobbiamo rinunciare, il loro habitat è troppo particolare perché in cattività si possano riprodurre le condizioni di vita opportune». Nella foto a sinistra una comitiva di bambini all’ingresso del Bioparco di Roma.