Roberta Pizzolante, La Macchina del Tempo, maggio 2004 (n.5), 8 maggio 2004
Il pianeta Venere è al centro di numerose opere letterarie. Nel 1890, George Griffith, in ”Storie di altri mondi”, immagina che il pianeta sia abitato da uomini-uccello
Il pianeta Venere è al centro di numerose opere letterarie. Nel 1890, George Griffith, in ”Storie di altri mondi”, immagina che il pianeta sia abitato da uomini-uccello. Edgar Rice Burroughs, invece, nel romanzo ”Pirates on Venus” del 1934 vede uno scenario composto da oceani inesplorati, foreste, creature da incubo e uomini alati. Ci sono poi gli angeli a governare Venere nel racconto di Clive Staples Lewis ”Lontano dal pianeta silenzioso” del 1938. Isaac Asimov, nel racconto ”Lucky Starr e gli Oceani di Venere” del 1954, pensa il corpo celeste coperto di acque e colonizzato dai terrestri. Nel ”Dominatore delle stelle” (1958) Mark Starr ipotizza un pianeta fatto di paludi abitato da mostri e una città morta costruita da una razza aliena ormai estinta. Nel 1965, Roger Zelazny, nel racconto ”Le porte del suo viso, i fuochi della sua bocca”, descrive la pesca a una gigantesca creatura nel mare immaginario di Venere. ”The Three Stigmata of Palmer Eldritch” (foto a destra) del 1984, di Philip K. Dick, infine, parla di un pianeta abitato da uomini strappati con violenza dalla Terra e vittime di misteriosi predatori telepatici. Anche i cineasti si sono occupati di Venere. del 1953 il divertente ”Viaggio al pianeta Venere” di Charles Lamont in cui i protagonisti (Gianni e Pinotto, foto a sinistra) finiscono su un pianeta pieno di bellissime venusiane che però baciando i terrestri invecchiano improvvisamente. Nel film ”30 milioni di chilometri dalla Terra” del 1957, diretto da Nathan Juran, un’astronave terrestre proveniente da Venere porta con sé un campione di vita venusiana che nell’atmosfera terrestre si trasforma in un pericoloso mostro. Edward Bernds, nel 1958, gira ”La Regina di Venere”: il pianeta è abitato da avvenenti fanciulle tenute in pugno da una perfida regina, il cui volto sfigurato è nascosto da una maschera d’oro. invece del 1959 il film polacco ’Terrore su Venere”, ridistribuito poi con il titolo del romanzo di Stanislaw Lem da cui è tratto, ”Il Pianeta Morto”: l’equipaggio dell’astronave Cosmostrator 1 scopre foreste pietrificate, insetti sconosciuti e resti di un mondo devastato da una catastrofe nucleare. Nel film di Pavel Klushantsev del 1962, ”I sette navigatori dello spazio”, Venere appare pieno di una vegetazione insidiosa, di giganteschi animali primordiali e flagellato da piogge torrenziali. Curtis Harrington, rimaneggiando alcune scene di questo film, nel suo ”Voyage to the prehistoric Planet” del 1965 lo descrive contaminato da radiazioni, sconvolto da sismi ed eruzioni vulcaniche e popolato da mostri preistorici e piante carnivore. Roberta Pizzolante