Mario Torre, La Macchina del Tempo, maggio 2004 (n.5), 8 maggio 2004
L’idea di una missione su Venere da parte dell’Agenzia spaziale europea affonda le sue radici nel 2001, quando ci si rese conto che sarebbe stato possibile predisporre una sonda spaziale a basso costo, utilizzando molto di quanto era stato realizzato per altre due missioni dell’Esa: Mars Express, felicemente in orbita attorno a Marte, e Rosetta, che ha preso il via lo scorso 26 febbraio alla volta della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko
L’idea di una missione su Venere da parte dell’Agenzia spaziale europea affonda le sue radici nel 2001, quando ci si rese conto che sarebbe stato possibile predisporre una sonda spaziale a basso costo, utilizzando molto di quanto era stato realizzato per altre due missioni dell’Esa: Mars Express, felicemente in orbita attorno a Marte, e Rosetta, che ha preso il via lo scorso 26 febbraio alla volta della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. La Venus Express tuttavia non si limita a utilizzare una navicella spaziale identica alla Mars Express, ma avrà a bordo strumenti realizzati anche da altre missioni, anche se adattati a questa. Tra gli strumenti principali vi è Aspera. Costruito per la missione per Marte, ha quattro sensori, che analizzeranno atomi neutri di gas, elettroni e ioni positivi. Venere non ha un campo magnetico, per cui il vento solare può interagire liberamente con l’atmosfera, ionizzando il gas atmosferico. Gli ioni positivi (cioè gli atomi strappati di uno o più elettroni) così formati possono catturare un elettrone: alla fine si ottiene dunque un atomo di gas neutro, che però mantiene un’elevata energia. Sempre dalla missione per Marte proviene lo strumento Pfs, che lavora soprattutto nell’infrarosso. Eseguirà un numero enorme di spettri che ci permetteranno di studiare la presenza e la distribuzione atmosferica del biossido di carbonio, ma anche molte altre specie chimiche che hanno una rilevanza minore nell’atmosfera venusiana. Virtis, infine, è uno strumento costruito per Rosetta da parte dell’Agenzia Spaziale Italiana, che permetterà di studiare la temperatura della superficie venusiana. I modelli atmosferici sviluppati dagli scienziati ci danno, infatti, qualche speranza circa la possibilità che si riesca a dare un’occhiata alla superficie di Venere attraverso la radiazione infrarossa. In questo modo si riuscirebbe a dare anche un’impronta geologica alla missione. Ecco tutti gli strumenti a bordo di Venus Express: Virtis (spettrometro ad alta risoluzione spaziale e spettrale progettato per la missione Rosetta), Asi; Pfs: (Planetary Fourier Spectrometer di Mex), Asi; Aspera (rivelatore di atomi neutri, Ena), partecipazione Asi; Spicav (spettrometro Uv di Mex); Vera (radio scienza); magnetometro; payload complementare Vmc (wide angle camera).