Oggi, 10 marzo, 8 maggio 2004
Lei è una daliniana pentita? «Più che altro ero una daliniana scolastica. Oggi ho trovato la mia strada, faccio composizioni molto colorate e anarchiche, che semmai risentono della pittura del Midi
Lei è una daliniana pentita? «Più che altro ero una daliniana scolastica. Oggi ho trovato la mia strada, faccio composizioni molto colorate e anarchiche, che semmai risentono della pittura del Midi. Le vedrete presto a Siracusa e allora si capirà che non sono solo la presentatrice alla quale, in televisione, fanno dire cose un po’ stupidine». Ricorda quando ha posato per il grande quadro di due metri e mezzo, Angelica liberata dal drago, che ora sta al museo di Figueras? «Una situazione penosa, con tutto il peso su una gamba. Lui mi diceva: ”Piccola mia, ancora un po’ di pazienza”. Poi arrivò l’attore Yul Brynner a far fotografie, oggi esposte alla mostra di Perpignano. Ci sono ricordi più divertenti. Come quando gabbammo un tipo insistente con tarocchi fatti da me o preparammo 12 acquerelli in 12 minuti cronometrati, semplicemente esponendo le carte coi grumi di colore sotto il getto d’acqua del lavandino».