Oggi, 10 marzo, 8 maggio 2004
L’intesa con García Lorca comprese anche una sorta di passione fisica? «Lorca era sicuramente innamorato di Dalí, al quale dedicò anche versi
L’intesa con García Lorca comprese anche una sorta di passione fisica? «Lorca era sicuramente innamorato di Dalí, al quale dedicò anche versi. Paragonava gli occhi e la voce dell’amico del cuore al capolavoro naturale degli ulivi della Costa Brava. Una volta ho affrontato l’argomento con il maestro che è stato diretto e sbrigativo: ”Di fronte agli assalti di García Lorca io fuggivo per l’orrore”. Negli anni Dalí ripensava spesso con dolore alla tragica morte del poeta ucciso dai franchisti: in fondo, la discriminante politica aveva lacerato il mondo utopico e fervido della sua gioventù. Poiché non poteva essere artista militante e comunista ruppe con i surrealisti che presero a chiamarlo ”Avida dollars”, anagramma che alla fin fine non gli dispiaceva. Ma non era neanche un totalitarista di destra e nel quadro L’enigma di Hitler (’39), con la cornetta del telefono che piange sul ritratto del dittatore, ha il lugubre presentimento di tutti i lutti che il nazismo porterà. Lui era un conservatore spagnolo. Monarchico e apostolico, diceva».