(Monica Bogliardi e Veronica Russo, ཿPanorama 13/4/2004)., 13 aprile 2004
Il critico d’arte Philippe Daverio ripercorre in nove tappe la storia del seno nelle raffigurazioni artistiche
Il critico d’arte Philippe Daverio ripercorre in nove tappe la storia del seno nelle raffigurazioni artistiche. Il primo topless, rappresentato da Carpaccio nel secondo ’400, rispecchia la spinta libertaria dell’Umanesimo. Nel Rinascimento, con Michelangelo i seni sono possenti, per diventare barocchi con Rubens. Il ’700 francese lancia i corpetti: Watteau e Fragonard sono gli interpretri della libertà sessuale dell’epoca. L’800 invece registra una svolta: In David e Canova il seno è libero e proporzionato, mentre all’inizio del ’900 torna piccolo nelle incisioni di Aubrey Beardsley. Nel dopoguerra è burroso, come nei celebri disegni di Alberto Vargas. Negli anni ’70, la modella inglese, seno minuscolo, è l’icona delle ragazze che bruciano in piazza il reggiseno. Alla fine del secolo scorso, il trionfo del seno, esaltato dal push-up e ingrandito dai chirurghi.