la Repubblica, venerdì 5 marzo, 7 maggio 2004
Posizioni tutte altamente rispettabili - anche l’ultima, forse più di tutte rispettabile e amabile, anche quando se ne dissenta
Posizioni tutte altamente rispettabili - anche l’ultima, forse più di tutte rispettabile e amabile, anche quando se ne dissenta. C’è poi, ma sembra non esserci, ”la giustizia”. Anzi, più francamente: non c’è. In questo caso specialmente, essa era stata dal principio soppressa dal peso di una responsabilità storica e umana. L’andamento dei processi mostrò che ne era rimasta soverchiata. Una giustizia assoluta, cioè sciolta dai condizionamenti, avrebbe condannato Priebke e l’avrebbe rimandato a casa un minuto dopo. Una giustizia relativa nel senso dei precedenti e delle comparazioni, l’avrebbe variamente prescritto. Una giustizia relativa nel senso dei condizionamenti politici e di opinione, l’avrebbe condannato e assicurato alla galera: è quello che è rocambolescamente successo, alla fine, a furor di popolo. Solidarizzai con quel furor di popolo, ma sapendo che violava un principio. L’ultima sentenza contro Priebke raddrizzava, piegandola dalla parte opposta, la sentenza storta precedente. I principii sono inderogabili, e questo è a sua volta un principio: ma non significa che ciascuno di noi non si rassegni per una volta a una deroga, o addirittura non se la auguri. Purché non si faccia passare la deroga per un’osservanza del principio. Oppure, ci può essere un conflitto fra due principii, magari appartenenti a codici diversi. Un minuto dopo la sentenza, sarei stato sollevato se Priebke fosse stato rimandato a casa sua. Non ha alcuna importanza, ai miei occhi, che uomo sia oggi, quali pensieri esprima o taccia sul suo passato, quali condoglianze o perdoni accetti o rifiuti di pronunciare. Riguarda lui. Forse riguarda i parenti delle vittime, ammesso che diano peso a ciò che lui dice o tace: non so. Per me non ha alcuna importanza. Non importa niente che uomo sia, ma che sia un uomo: un vecchio uomo innocuo e superfluo per chiunque, se non per la propria vecchia donna e per sé.