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 2004  maggio 06 Giovedì calendario

FOX

FOX Eytan New York (Stati Uniti) 21 agosto 1964. Regista. Nel 2003 ha vinto il premio del pubblico al Festival del cinema omosessuale di Torino con Yossi and Jagger, ambientato in una base militare al confine tra il Libano e Israele, dove Yossi, ufficiale di carriera, e Jagger, caporale di leva, si amano, progettano un futuro comune, pur non osando rivelare la loro omosessualità. Nel 2004 ha di nuovo vinto il premio del pubblico alla diciannovesima edizione del Festival con Walk on Water. la storia dell’amicizia fra Eyal, agente del Mossad, figlio di sopravvissuti all’Olocausto, e Axel, il nipote omosessuale di un nazista tedesco persecutore di ebrei e ricercato dall’intelligence israeliana per i crimini compiuti durante la guerra. Sarà l’umanità del giovane tedesco, la cui sorella Pia si è trasferita in un kibbutz per reazione contro la famiglia conservatrice, a imprimere profondi cambiamenti nella personalità dello scontroso e chiuso israeliano. «Faccio film per comunicare con la gente. questo lo scopo, non il premio. [...] Molti di questi ragazzi ammazzano palestinesi ma non lo vorrebbero fare. Molti giovani non vorrebbero essere al fronte e tanti amici miei sono finiti in galera per non andare a uccidere palestinesi. La realtà non è mai bianca o nera. Io rappresento un altro Israele, non quello ufficiale [...] Vera Kaminker, mia madre. Kaminker era il suo nome da ragazza. stata una donna molto impegnata nella lotta per i diritti civili nel consiglio comunale di Gerusalemme. Mi ha educato a credere nell’uguaglianza dei diritti, nella pace, nel compromesso [...] Per tutta la vita ho cercato di capire questi uomini che, nel bene o nel male, governano Israele, sono militari, lavorano per i servizi segreti. Il comandante che avevo nell’esercito, il mio insegnante di ginnastica a scuola. Gente che ha costruito Israele, traumatizzata dall’olocausto. Ma il mondo è cambiato, Israele è diventato un Paese forte, sostenuto dagli Stati Uniti. Dobbiamo essere adulti e fratelli, e stringerci le mani con i palestinesi”» (Sergio Trombetta, ”La Stampa” 6/5/2004).