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 2004  marzo 05 Venerdì calendario

Il metodo sarebbe l’incoronazione con cui a fine gennaio Federico Enriques e Achille Ardigò hanno consegnato la candidatura al Cinese, davanti a 750 delegati, con l’accompagnamento di un entusiastico messaggio di Claudio Abbado e una telefonata di Enzo Biagi

Il metodo sarebbe l’incoronazione con cui a fine gennaio Federico Enriques e Achille Ardigò hanno consegnato la candidatura al Cinese, davanti a 750 delegati, con l’accompagnamento di un entusiastico messaggio di Claudio Abbado e una telefonata di Enzo Biagi. Intanto da piazza della Mercanzia, sotto la Camera di commercio, regno di Gian Carlo Sangalli (grandi intese efficientiste con Guazzaloca), transita Pier Luigi Cervellati, architetto, il padre del recupero del centro storico, trent’anni fa: «Non c’è solo un confronto politico, Cofferati dovrà mostrare di puntare a un progetto di lungo periodo, in un momento di grave crisi di assetto del territorio». Ovvero? «Gobernar no es asfaltar». Prima della malattia, l’asfaltatore Guazzaloca se ne stava blindato a Palazzo d’Accursio, senza parlare, al massimo litigando periodicamente con i giornalisti e dicendo a tutti che non avrebbe fatto campagna elettorale perché «il sindaco parla con gli atti». Il presidente uscente della Provincia, Vittorio Prodi, fratello di Romano, la vede diversamente: «Auguri a Guazzaloca, ma io denuncio un sindaco che è mancato sistematicamente a tutte le riunioni della conferenza metropolitana». Già, nel 1999 era impossibile varcare la soglia di un ristorante vecchio stile come il Diana senza imbattersi nell’implacabile Guazza: e si capisce perché i ristoratori salutarono la vittoria offrendo champagne. In questi ultimi mesi invece ha passato il tempo a respingere ogni faccia a faccia con Cofferati, nonostante le richieste generali, riassunte in un appello dello storico Paolo Pombeni.