Il Sole-24 Ore, giovedì 4 marzo, 4 maggio 2004
Non è un caso, infatti, che da quando l’approvvigionamento energetico è diventato una questione vitale per la sostenibilità della crescita economica cinese, per Pechino l’Asia Centrale si sia trasformata all’improvviso in una regione di importanza strategica cruciale
Non è un caso, infatti, che da quando l’approvvigionamento energetico è diventato una questione vitale per la sostenibilità della crescita economica cinese, per Pechino l’Asia Centrale si sia trasformata all’improvviso in una regione di importanza strategica cruciale. Gli sforzi prodotti di recente dal governo cinese per rafforzare la Shanghai Corporation Organization - un’alleanza tra Cina, Russia, Kazakhstan, Kirgyzstan, Tagikistan e Uzbekistan nata per fini di sicurezza comune contro il terrorismo islamico, ma che si è via via occupata sempre di più di cooperazione economica regionale - ne sono la dimostrazione. Energia come problema politico, dunque, oltre che economico per la Cina di domani. Una Cina che, se le previsioni dei più ottimisti sulle prospettive di crescita del Paese si avvereranno, entro il 2020 potrebbe diventare la prima potenza economica mondiale (oggi è la quinta), scavalcando anche gli Stati Uniti. Luca Vinciguerra