Varie, 3 maggio 2004
PICCININI
PICCININI Sandro Roma 17 aprile 1958. Giornalista. Conduttore di ”Controcampo” • «Si tiene lontano dall’infarto, ma è immaginifico e col microfono fa pressione anche se la palla ristagna tra Gattuso e Adani. Finito nelle fauci del gossip per una presunta storiella con Milene Domingues, l’ex moglie di Ronaldo, ha il suo punto debole nell’uso onnivoro del termine sciabolata per evidenziare un lancio lungo, meglio se trasversale. La sciabolata, talvolta morbida, esce dalla bocca di Piccinini con una media di 30 volte a tempo e accadde che Fascetti, con il quale c’era una sana disistima reciproca, utilizzò quell’uso smodato per denigrarne la competenza: ”Di calcio non capisci nulla, ma puoi fare il telecronista di scherma”» (Giancarlo Laurenzi, ”La Stampa” 6/5/2004). «In televisione è molto dura. Se perdi, ti chiudono. E’ un buon lavoro pieno di stress e di adrenalina, è una gara ad oltranza, sei sempre sotto esame. Ma è comunque bellissimo [...] Non posso dire: ”La palla ha assunto una traiettoria molto alta e dopo aver superato l’estremo difensore si perde inutilmente sul fondo”. ”Non va”. Mi sembra più incisivo. Il mio maestro è stato Enrico Ameri, ho applicato la sua tecnica alla tv. Ho amato il giornalismo di Ameri come amo il calcio [...] Sono figlio di un centrocampista, papà Alberto ha giocato nella Juve, ha vinto due scudetti, è stato in Nazionale, ha chiuso in serie A con il Milan. Aveva 31 anni, mi voleva in campo, mia madre impiegato. Ho fatto alcuni anni alla Lazio, giovanili. L’allenatore era Clagluna. A sedici anni mi hanno detto: dovresti andare a Latina, a farti le ossa. Ero tifoso di Sivori, ho sognato Rivera: ho smesso. Papà non c’era più, ho preso una strada difficile e affascinante: giornalista [...] Adoro le telecronache, la vera passione, ne ho fatto quasi mille. Sono stato alla scuola di giornalismo di Urbino. Poi gli anni pionieristici della tv privata. Dieci anni con Tvr Voxson e TeleRoma 56, al seguito di Roma e Lazio. Nel 1987 ho mandato una cassetta ai responsabili dello sport di Fininvest, Ettore Rognoni e Gigi Garanzini. Mi hanno preso subito”» (Germano Bovolenta, ”La Gazzetta dello Sport” 30/4/2004). Vedi anche: Davide Perillo, ”Sette” n. 12/2002;