Varie, 3 maggio 2004
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Markaris Petros
• Istanbul (Turchia) 1 gennaio 1937. Scrittore. «Lo scrittore greco più famoso nel mondo. Petros Markaris, drammaturgo, apprezzato traduttore dal tedesco, sceneggiatore di cinque film di Thodoros Anghelopulos, ha conquistato la notorietà grazie a due romanzi polizieschi, Le ultime della notte e Difesa a zona (in Italia li pubblica Bompiani), bestseller in Grecia, Germania, Francia. [...] Nato a Istanbul da genitori greci e dopo le superiori (il liceo austriaco) ha fatto l’università in Austria e Germania. ”Nel ”65 – racconta – sono arrivato ad Atene con l’intenzione di fermarmi lì. E di scrivere in greco. Due anni dopo ci fu il colpo di Stato dei colonnelli, io avevo il passaporto turco, mi sentivo protetto. Lavoravo per una grossa ditta di cemento, cominciavo a fare teatro. Come i miei amici ero contro la Giunta militare, per sentimenti e ideologia mi collocavo a sinistra. In quegli anni conosco Thodoros Anghelopulos; avevo visto il suo primo film, Ricostruzione di un delitto; lui venne a vedere un mio lavoro a teatro. Mi propose di scrivere per lui e dal ”72, con I giorni del ”36, la nostra collaborazione non si è interrotta. Intanto avevo dei guai con la polizia di Atene, facevano storie per rinnovarmi il permesso di soggiorno. La ditta per cui lavoravo riusciva a ottenerlo per me, però mi dissero che dovevo far richiesta della cittadinanza greca. E così ho fatto. Fino a quando ci furono i colonnelli, la mia domanda non fu mai esaminata. Tornata la democrazia con il governo Karamanlis, nel ”75 sono diventato cittadino greco. Ma le mie origini turche, la mia formazione nei Paesi di lingua tedesca mi hanno sempre permesso di guardare con distacco alle vicende del Paese”. Un narratore greco che ha un così vasto successo internazionale è sorprendente: finora la letteratura greca moderna si è distinta soprattutto per la poesia, con Costantino Kavafis e poi i due Nobel, Seferis ed Elitis. ”E’ vero, la poesia ha sempre avuto un posto predominante. Oltre a quei nomi grandissimi, ci sono stati anche altri poeti importanti, Embirikos, Ritsos per esempio. La prosa invece soffriva, si sentiva sottoposta. I narratori, per reazione, imitavano la poesia, con il risultato di produrre romanzi dove non succede praticamente nulla ma in cui quello che conta è lo stile. Da 10-15 anni, però, si cerca di scrivere romanzi con un buon intreccio, meno preoccupati dello stile” [...]» (Ranieri Polese, ”Corriere della Sera” 3/5/2004).