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 2004  aprile 30 Venerdì calendario

BRAHIMI Lakhdar.

BRAHIMI Lakhdar. Nato in Algeria il primo gennaio 1934. Politico. Consigliere speciale del segretario Onu Kofi Annan. «Un paio di amici gli hanno regalato la maglietta con il volto dell’attore Harvey Keitel, che nel film di Tarantino Pulp Fiction dice secco ”Sono Wolf, risolvo problemi”. Problemi Brahimi ha provato a risolverne di tali che il mitico Wolf avrebbe dato forfait. Inviato Onu ad Haiti 1994 con i machete che lampeggiano tra le baracche, in Sud Africa, 1993, con l’ex galeotto Nelson Mandela che deve prendere il potere tra le minacce dei razzisti. E via via missioni in Congo, ad assistere al genocidio, Yemen, nido di Al Qaeda, Liberia, tra miseria e traffici, Nigeria, petrolio e povertà e Sudan, altra guerra civile. Infine Afghanistan, prima e dopo l’avvento del regime talebano, passando dal Libano, per interrompere 17 anni di guerra civile. ”Lakhdar è l’uomo adatto a voltare pagina nei Paesi distrutti - dice ridendo un diplomatico suo amico - non a caso è nato il giorno di Capodanno del 1934, ha il destino di ricominciare nell’anagrafe”. Brahimi debutta ai tempi della guerra di liberazione in Algeria, fa da ambasciatore dei ribelli nel Sud-Est asiatico e, dopo una serie di ambasciate, diventa ministro degli Esteri algerino nel 1991. Durante la mattanza che accompagna la mobilitazione islamica contro il regime del Fln, repressa nel sangue. Brahimi non si fa illusioni su democrazia e diplomazia. I suoi critici ne lamentano il realismo ai limiti del cinismo, i suoi estimatori ne esaltano il realismo e la pazienza sovrumana. La carriera di Brahimi offre argomenti ad entrambi. la sua capacità da negoziatore raffinato che gli permette di uscire dall’odio del Sud Africa portando all’intesa Mandela e la minoranza bianca. Ed è la sua durezza nel non alzarsi mai dal tavolo della trattativa, neppure quando gli interlocutori gettano la spugna, a fargli varare la Costituzione in Afghanistan e a insediare il presidente Karzai. Questo successo convince il presidente George Bush a sospendere la sua diffidenza per l’Onu e a offrire l’incarico di comporre il governo iracheno a Brahimi. [...] sunnita, laico, ex vicesegretario della Lega Araba dal 1989 al 1991. La franchezza non gli fa difetto e le sue dichiarazioni sollevano clamore mondiale: in un’intervista a France Inter, Brahimi accusa Israele di ”spargere veleno nel Medio Oriente” maltrattando i palestinesi. Annan prende le distanze, ”Brahimi parla a titolo personale”, ma lui rilancia: che Israele avveleni il Medio Oriente ”non è la mia opinione, ma un fatto”» (Gianni Riotta, ”Corriere della Sera” 30/4/2004).