Finetta Guerrera, "Panorama" 29/4/2004 pagina 189., 29 aprile 2004
Vitaliano Brancati, fisico mingherlino e bassa statura, era solito avvolgersi anche d’estate in enormi paltò, sciarpe e cappelli
Vitaliano Brancati, fisico mingherlino e bassa statura, era solito avvolgersi anche d’estate in enormi paltò, sciarpe e cappelli. Non era molto disinvolto con le donne e soddisfaceva le sue voglie nei bordelli del quartiere San Berillo. Nel 1927 però una donna gli mandò due anonime e appassionate lettere d’amore, che a detta dell’amico Rapisardi gli tolse il sonno e l’appettito, tanto da ispirargli i versi: «Stasera ho voglia di piangere/ col volto sulla tua mano/ la sera è triste e il mio pianto/ lo piangerò piano piano...». Brancati fece leggere quest’ode dedicata a "L’ignota" a Rapisardi, che lesse, approvò e sogghignando si congratulò. Soprattutto con sé stesso, autore dello scherzo.