"la Repubblica" 28/4/2004 pagina 41, 28 aprile 2004
«Ero persuaso che "Ultima fermata Brooklyn" fosse un’opera notevole e originale, spietata e piena di grande rabbia e tensione, che annunciava un’importante voce nuova, un’esplosione si sprigionava dalle sue pagine
«Ero persuaso che "Ultima fermata Brooklyn" fosse un’opera notevole e originale, spietata e piena di grande rabbia e tensione, che annunciava un’importante voce nuova, un’esplosione si sprigionava dalle sue pagine. Hubert Selby jr ha gli occhi blu, blu pallido dato che fisicamente sembra passato in mezzo all’inferno. Gli mancano un polmone e alcune costole, il risultato della tubercolosi contratta mentre stava nella Marina mercantile [s’era imbarcato dopo aver letto Melville]. Assomiglia a una "S" rannicchiata. Scrive a macchina perché farlo a mano sarebbe troppo doloroso» (Lou Reed "Fra pensiero e espressione" Arcana edizioni).