Varie, 26 aprile 2004
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Konan AxelCedric
• Abidjan (Costa d’Avorio) 25 gennaio 1983. Calciatore. Del Bellnzona. Ha giocato in Italia con Lecce e Torino • «Il “principino” del Lecce, così è marchiato per riservatezza ed educazione [...] “Rossi mi ha arricchito sul piano tattico. Sono nato seconda punta, poi con lui ho imparato a muovermi da esterno di centrocampo: così, sfrutto la mia velocità, partendo da lontano palla al piede. Ha ragione Rossi, devo diventare concreto in zona-tiro. [...] Adocchiato da Milan, Roma, Parma e Sampdoria, Konan si isola dal mondo dei sogni, allontanando anche la tentazione di pensare a una convocazione nella nazionale maggiore della Costa d’Avorio. “Sarebbe fantastico giocare accanto a Drogba, anche lui nato ad Abidjan: non lo conosco, perché, ancora ragazzino, si trasferì in Francia. È fortissimo, mi ricorda Bazzani; per ora, lo posso solo ammirare in tv. La nazionale sta creando un gruppo nuovo, ma non so se il c. t. Michel punterà anche su di me”» (Giuseppe Calvi, “La Gazzetta dello Sport” 25/4/2004). «Detto il Barbaro (con ironia) e il Weah di Lecce. [...] punta mancina, egoista e dribblomane. [...] alla Juve due gol da tramandare in dvd ai posteri [...] Nato ad Abidjan, per caso fu scoperto dal ds leccese Pantaleo Corvino: gli venne proposto dal talent scout di un’altra squadra. E’ arrivato a Lecce a sedici anni e ha segnato il primo gol della sua carriera in serie A contro il Venezia nel 2001, un freddo pomeriggio di novembre: entrato al 71’, indovinò dopo soli trenta secondi un diagonale di sinistro da trenta metri, passato dritto come un proiettile tra quattro-cinque giocatori prima di entrare nell’angolino alla destra del portiere. Poi tornò a giocare buono buono con la Primavera, squadra che quell’anno vinse il campionato. Per caso (altri la chiameranno statistica) ha esordito in serie A contro la Juventus [...] ha abitato al Pensionato Pastor Bonus di Lecce finchè non ha preso casa da solo, anche se - come dichiara alla Gazzetta - sa cucinare a malapena un uovo. Ha una procuratrice donna, Vanessa Nicolardi, la stessa di altre promesse africane come Diamoutene» (Alberto Piccinini, “il manifesto” 28/4/2004).