Affari & Finanza, lunedì 15 marzo, 25 aprile 2004
Non c’è dubbio che questa è una sentenza esemplare. In un’America scossa dagli scandali finanziari, dove però non c’è ancora stata una condanna neanche nel caso Enron, la giustizia americana ha voluto rendere chiaro che nessuno è al di sopra della legge
Non c’è dubbio che questa è una sentenza esemplare. In un’America scossa dagli scandali finanziari, dove però non c’è ancora stata una condanna neanche nel caso Enron, la giustizia americana ha voluto rendere chiaro che nessuno è al di sopra della legge. Martha Stewart non è stata condannata solo per aver mentito, ma anche per la sua arroganza, la sua ricchezza, i suoi amici ben informati, la sua disinvoltura e il suo rifiuto di scendere a patti con la realtà. stato messo in guardia un mondo che si passa le dritte per fare soldi in Borsa forse con eccessiva nonchalance. Prima di Martha nessuno, forse, ha mai preso una torta di mele così sul serio. Nessuno ha mai considerato che insegnare a ridipingere un armadio o a cucirsi delle tendine nuove per la finestra del bagno fossero attività su cui fondare un impero. E nessuno, prima di lei, ha mai pensato che le virtù domestiche potessero diventare le fondamenta di una società quotata in Borsa. Martha Stewart, bionda con gli occhi azzurri, è stata inserita dal mensile americano ”Fortune” nella lista delle 50 donne più potenti d’America nel 1998 e nel 1999. Per ”Time” è stata addirittura fra le 25 persone più influenti d’America nel ’99. Potere di un’impeccabile mousse al cioccolato, di una perfetta bordura all’inglese, di un parquet lucidato a specchio e della volontà di insegnare a milioni di americani come si fa a migliorare la qualità della propria vita domestica.