Affari & Finanza, lunedì 15 marzo, 25 aprile 2004
Affari & Finanza, lunedì 15 marzo Martha Stewart, la gelida regina americana del fai-da-te, andrà sicuramente in prigione per almeno un anno
Affari & Finanza, lunedì 15 marzo Martha Stewart, la gelida regina americana del fai-da-te, andrà sicuramente in prigione per almeno un anno. Le possibilità di essere assolta in appello sono davvero scarse. Il tribunale federale di Manhattan non l’ha incriminata per insider trading, ma per complotto, falsa testimonianza e intralcio della giustizia. L’ha incriminata per aver mentito su un ovvio atto di insider trading. Per non perdere 55 mila dollari sul crollo impellente delle azioni ImClone Systems Inc. il 27 dicembre del 2001, Martha Stewart ora rischia di vedere andare in fumo l’impero che ha costruito e che valeva 900 milioni di dollari quando fu quotato alla Borsa di New York nell’ottobre del 1999. Lei è proprietaria del 61 per cento delle azioni della Martha Stewart Living Omnimedia Inc., le cui azioni hanno perso il 40 per cento del loro valore nel 2003, quando il processo era ancora alle porte. Dopo la condanna, lo scorso 5 marzo, è iniziato un tracollo in Borsa di epiche proporzioni. Quel venerdì le azioni hanno perso il 23 per cento, lunedì 8 marzo l’8 per cento, martedì il 3 per cento. Secondo molti analisti americani il titolo può ancora perdere dal 30 al 40 per cento del suo valore. Ora un’azione vale circa 9 dollari, contro i 16,20 dollari del 2002. Un bilancio destinato a peggiorare se il gruppo dovrà incominciare a bruciare le riserve (169 milioni di dollari in contanti e nessun debito) per far fronte a perdite potenziali molto alte. Nel 2002 Martha Stewart era uno dei marchi più forti sull’intero territorio americano. Che cosa ha potuto provocare un simile tracollo in un arco di tempo così breve?