L’espresso, 18 marzo, 25 aprile 2004
Per Schwarzenegger non è un problema rimangiarsi la parola. Dopo la sua elezione chiede ai giudici di poter pagare i debiti della campagna elettorale, 4 milioni di dollari chiesti in prestito alle banche, raccogliendo donazioni tra i privati
Per Schwarzenegger non è un problema rimangiarsi la parola. Dopo la sua elezione chiede ai giudici di poter pagare i debiti della campagna elettorale, 4 milioni di dollari chiesti in prestito alle banche, raccogliendo donazioni tra i privati. Molti gli spiegano che si trattava di un metodo anomalo, non previsto dalla legge elettorale, ma lui ignora le critiche e decide di andare avanti. Alla fine, quando il giudice respinge la sua richiesta, obbligandolo a pagare i debiti di tasca sua, reagisce da grande attore. «Si tratta di una decisione fantastica», dice ai giornalisti allibiti. Spiega Cain: «La cattiva notizia è che abbiamo un governatore che non ha idea di quello che fa. La buona notizia è che non ha nessun problema a cambiare idea. completamente senza vergogna. il politico più imprevedibile della storia della California. Può fare cento inversioni a ”U” in un secondo». La forza di Schwarzenegger sta probabilmente tutta qui: è un attore famoso e questo gli consente di poter fare qualunque cosa. Siede sulla poltrona di governatore ma continua a rispondere alla logica delle star di Hollywood. In un paese dove chi non va in televisione non esiste, lui domina la telecamera come nessun altro e mostra un formidabile intuito nel capire qual è la posizione più popolare.