L’espresso, 18 marzo, 25 aprile 2004
Ha raccolto quasi 10 milioni di dollari per lanciare una campagna sulle televisioni della California
Ha raccolto quasi 10 milioni di dollari per lanciare una campagna sulle televisioni della California. Ha girato una serie di spot per rivolgersi direttamente agli elettori, fissandoli negli occhi dal teleschermo con il suo sguardo da Terminator buono. Ha spaventato i sindacati spiegando che senza il prestito sarebbe stato necessario affrontare «tagli da Armageddon» ai servizi sociali. Ha blandito uno per uno i politici dell’opposizione. Ha persino convinto la senatrice Dianne Feinstein, la voce più prestigiosa dei democratici in California, a prestare il suo volto a una pubblicità in tv a favore del referendum. Alla fine ha stravinto. Il 62 per cento ha approvato il prestito obbligazionario di 15 miliardi di dollari. Il 70 per cento ha detto sì a una seconda norma che obbliga il governo californiano a essere finanziariamente più virtuoso in futuro. «Si tratta di uno storico rovesciamento di fronte, ottenuto grazie agli spot e al governatore che guardava dritto nella telecamera», spiega Mark Di Camillo, della società di ricerca Field Poll di San Francisco.