Sette, 25 marzo 2004, 25 marzo 2004
Maria De Filippi Non correre. Voglio sapere qualcosa della tua vita di allora. I tuoi cantanti? «Gli Eagles, gli America, Peter Gabriel, Simon and Garfunkel
Maria De Filippi Non correre. Voglio sapere qualcosa della tua vita di allora. I tuoi cantanti? «Gli Eagles, gli America, Peter Gabriel, Simon and Garfunkel. Poi De Gregori, Guccini, Battisti. Il mio primo concerto al quale andai scappando di casa da mio padre su un Vespino 50 blu fu uno di Bennato». Tuo padre era severo? «Diciamo che se mia madre si vestiva di rosso veniva giudicata troppo appariscente. Che né io né lei potevamo portare gli orecchini, giudicati troppo vistosi. Che nessuna delle due si poteva truccare». Potevi uscire la sera? «Sì. Ma voleva conoscere tutti i miei fidanzati. E quando andavo in vacanza con i miei amici lo sapeva solo mamma. A lui dicevamo che andavo ospite a casa dei genitori di una mia amica». Nonostante questo in amore eri un po’ sgarzolina. «Cioè?». Non eri una campionessa di fedeltà e di costanza. «Sì, sono stata sgarzolina fino alla laurea. Mi divertivo, facevo l’imbecille, collezionavo grandi stronzate che rivendico. Ma in una città di provincia tutti si devono allineare e alla fine mi ero allineata anch’io. Mi ero fidanzata con un ragazzo, Pietro, un otorino di Pavia. Dopo un paio di anni la passione era scemata, però siamo rimasti insieme altri sei anni». Fino a quando hai conosciuto Maurizio. «Maurizio fu il mezzo per troncare un rapporto finito». La politica? «Non me ne fregava niente. Mio padre era fascista. Mamma fingeva di votare Msi e poi votava a sinistra. Oppure Dc, massimo della trasgressione consentita. Anche mio fratello votava a sinistra di nascosto».