Vanity Fair, 1 aprile 2004, 1 aprile 2004
L’articolo ha attirato l’attenzione di studiosi e teologi appartenenti al movimento ecumenico. Quelli che difendono il Concilio e insistono per il rispetto degli ebrei nelle rappresentazioni della passione
L’articolo ha attirato l’attenzione di studiosi e teologi appartenenti al movimento ecumenico. Quelli che difendono il Concilio e insistono per il rispetto degli ebrei nelle rappresentazioni della passione. Uno di loro, Eugene Fisher, ha riunito un gruppo di nove esperti in relazioni tra cristiani ed ebrei. Paula Fredriksen è stata chiamata come esperta nella figura storica di Gesù. Se chiedi a Gibson chi ha scritto il Vangelo di Giovanni, lui non ha dubbi: « stato Giovanni. Ha visto le cose che ha scritto». Per gli storici, invece, è probabile che i Vangeli siano stati scritti da anonimi maestri della Chiesa e poi attribuiti ai quattro Santi, forse per dar loro credibilità. La Fredriksen ne attribuisce l’iniziativa della Crocifissione completamente a Pilato. Che avrebbe eliminato Gesù per dare agli ebrei una lezione: guai a chi si ribella. Il gruppo ha offerto la propria consulenza a Gibson e chiesto di poter vedere la sceneggiatura. Inutilmente: il regista stava girando in Italia e la Icon non ha mai risposto. Finché, nell’aprile del 2003, una busta con il copione è misteriosamente apparsa a Chicago nella cassetta della posta del rabbino Yehiel Poupko, molto vicino al gruppo ecumenico. Lui lo ha fatto avere a Fisher e ai suoi colleghi. E loro sono rimasti di sasso perché la sceneggiatura confermava i loro peggiori timori. Caifa pronunciava la fatidica frase che per secoli ha fatto ricadere sugli ebrei la colpa dell’uccisione di Gesù: «II suo sangue ricada sopra di noi e sopra i nostri figli». E in ogni scena veniva descritta la «rabbia sanguinaria della folla».