La Stampa, martedi 23 marzo 2004, 23 marzo 2004
Ci sono località come Gaza votate all’odio feroce, che fanno bollire il sangue. E dove è facile far dimenticare il passato
Ci sono località come Gaza votate all’odio feroce, che fanno bollire il sangue. E dove è facile far dimenticare il passato. questo il lievito di Hamas. Il fervore scaltro dei barbuti dello sceicco Yassin si è sbarazzato di un marchio pesante, quello di essere collaborazionisti. Perché Hamas negli Anni Ottanta operava con un imbarazzante lasciapassare, quello rilasciato dal ministero della Difesa israeliano! Il piano era machiavellico: ossessionati dal progetto di destabilizzare l’arcinemico Arafat, gli israeliani pensarono che scatenare i gruppi fondamentalisti avrebbe seminato il caos nel campo avversario. Così i soldati israeliani si voltavano dall’altra parte quando sgherri implacabili demolivano sulla spiaggia di Gaza modesti ristoranti gridando haram, ”empio”, perché servivano alcolici. Nessuno si degnò di intervenire quando i santi squadristi dello sceicco cominciarono a bruciare i pochi cinema della città, a condurre spedizioni punitive, a imporre la pesante volontà di Dio. Eppure bastava leggere le parole scritte nella carta costitutiva per capire: «Dio è la meta, il Profeta è la guida, il Corano la costituzione; la guerra santa indica la strada e morire per Dio è il più profondo dei desideri».