l. lau., ཿla Repubblica 25/4/2004;, 25 aprile 2004
Tra i fan italiani del Tai Chi, arte marziale cinese di gran moda (80 milioni di praticanti in 140 Paesi), spicca Gianna Nannini: "Avevo problemi con l´equilibrio, cadevo spesso, mi facevo male alle caviglie
Tra i fan italiani del Tai Chi, arte marziale cinese di gran moda (80 milioni di praticanti in 140 Paesi), spicca Gianna Nannini: "Avevo problemi con l´equilibrio, cadevo spesso, mi facevo male alle caviglie. Ho capito che il Tai Chi mi avrebbe aiutato a centrarmi. Facevo già yoga, ma lo yoga è troppo statico per me. Il Tai Chi invece è una forma di yoga in movimento. E poi mi piaceva molto l´idea di nuotare nell´aria con il corpo. A Milano avevo un insegnante europeo che mi ha messo in contatto con un maestro cinese a Shanghai. E così sono andata a Shanghai per specializzarmi. Sono rimasta un mese, anche se per la verità ho imparato più nei parchi che in palestra. In Cina infatti i maestri non ti insegnano, non spiegano. Tu devi solo guardare, sei tu il maestro di te stesso. Ho appreso e immagazzinato lo stile yang, una sequenza di 24 movimenti ampliabile fino a 120, poi lo stile chen, da competizione, e quello wu. Un giorno a Londra ai tempi di Scandalo sono stata quasi arrestata perché facevo Tai Chi con la spada in un giardino pubblico".