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 2004  aprile 24 Sabato calendario

A nche le città italiane si stanno rifacendo per non farsi trovare del tutto impreparate alle sfide urbanistiche del nostro prossimo futuro

A nche le città italiane si stanno rifacendo per non farsi trovare del tutto impreparate alle sfide urbanistiche del nostro prossimo futuro. A Milano tanti sono i progetti in cantiere. Il più cospicuo al momento è quello legato alla riorganizzazione del quartiere Garibaldi Repubblica, al cui interno l’architetto naturalizzato americano, ma di origini argentine, César Pelli, ha ricevuto l’incarico di definire il master plan della futura ”Città della moda”: l’area si trasformerà entro il 2009 in un parco su più livelli, con edifici ad alto risparmio energetico e grandi parcheggi sotterranei; lo spirito della moda e del design ispireranno l’anima del quartiere. Il progetto di ”Firenze Città Nuova” nasce invece dalla volontà di mostrare ai fiorentini il futuro volto architettonico della loro città, puntando sulle più avanzate tecnologie digitali. Così nella trecentesca Sala d’arme di Palazzo Vecchio è stato allestito uno spazio espositivo come sospeso nel vuoto, che mescola vetro e plexiglas, schermi di computer e ampie tele su cui scorrono immagini di una Firenze tridimensionale proiettata in un futuro in cui saranno ormai stati inaugurati la Stazione dell’Alta velocità progettata da Norman Foster (i treni che scorreranno in un tunnel sotterraneo lungo 7 chilometri; si costruirà un enorme complesso di supporto di 45 mila metri quadrati, che in superficie avrà una copertura vetrata e si svilupperà fino a 25 metri di profondità, con soluzioni tecnologiche all’avanguardia per il rispetto dell’ambiente), la nuova piazza antistante la Fortezza da Basso (con parcheggio e scorrimento del traffico cittadino sotterranei), la nuova rete tranviaria (la prima linea collegherà Santa Maria Novella a Scandicci entro il 2007) e altre 12 aree metropolitane in costruzione. Anche i genovesi da oggi hanno un sogno: quello di veder nascere su una delle loro colline più bistrattate, gli Erzelli, il borgo ”delle macchine gentili”, un villaggio tecnologico che l’architetto Renzo Piano ha progettato per la sua città natale. Un modo per riscattare una periferia degradata – quella nell’area del Ponente genovese – e ridare impulso alla città intera creando un centro di eccellenza internazionale nel campo dell’hi-tech. Il progetto, battezzato Leonardo, è pensato per ospitare 250 imprese attive nel settore dell’informatica e dell’alta tecnologia e un campus dell’università con annesso centro di ricerche. In un’area di 400 mila metri quadrati sorgeranno sei doppie torri variabili tra i 165 e i 100 metri di altezza, anticipate da un lungo ”zoccolo”, in gran parte in acciaio e vetro, e immerse in un parco di 370 mila metri quadrati, con 8 mila alberi tipici della macchia mediterranea. Per realizzare il progetto, promosso non in ambito politico ma da un’azienda privata, la High Tech Spa, consorzio di 34 imprese ad alta tecnologia presieduto da Carlo Castellano, servono 500 milioni di euro che dovranno essere reperiti attraverso finanziamenti integrati tra pubblico e privato.