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 2004  aprile 24 Sabato calendario

Affezionato ai laser disc Vorrei dire qualcosa a proposito del pezzo sui laser disc apparso sul numero di marzo

Affezionato ai laser disc Vorrei dire qualcosa a proposito del pezzo sui laser disc apparso sul numero di marzo. Non è vero che il laser disc non è mai entrato nelle nostre case! Posseggo 124 laser disc e non sono certo un caso isolato. Al massimo si può dire che in Italia non ha avuto grande riscontro, a differenza di Usa, Giappone e Svizzera. Poi non è vero che poteva contenere 37 minuti: erano 55 minuti per lato. E non è vero che è scomparso nel 1978, anzi, è proprio in quell’anno che ha cominciato in Italia: è scomparso non a causa della videocassetta (diffusa in modo capillare dal 1983), ma a causa del Dvd, più capiente, più piccolo, con audio 5.1 e sottotitoli. La mancata diffusione, nonostante la superiorità di immagine, è comune ad altre ottime tecnologie (Dat, mini disc, Cd-I, etc.) che purtroppo in Italia non hanno avuto seguito, causa la naturale diffidenza del nostro Paese per le novità. Roberto Anedi - Milano Risponde l’autore del pezzo, Nicola Nosengo: «Caro lettore, prendiamo atto della sua appassionata difesa del laser disc, e di un errore nell’articolo: l’affermazione che il formato fosse ”scomparso nel 1978” era effettivamente dovuta a una svista. Il dato sulla capienza, poi, era riferito ai modelli commercializzati prima del ’78: anche se in seguito il problema venne risolto, la cosa fu determinante nel limitare le vendite nella fase iniziale, che è quasi sempre quella decisiva per i destini di una tecnologia. E che il laser disc non abbia mai realmente preso piede in modo paragonabile ad altre tecnologie di comunicazione, come compact disc o Vhs, è un dato incontestabile. Persino negli Usa, dove ha avuto più successo che da noi, il formato ha raggiunto una diffusione massima di un milione di lettori, contro gli 85 milioni di registratori Vhs. quindi rimasto sempre una tecnologia di nicchia, per quanto molto apprezzata dai suoi utenti come lei stesso testimonia. Ma nel settore della grande elettronica di consumo, raggiungere solo un mercato di nicchia equivale a un fallimento. Anche la scarsa fortuna delle altre tecnologie citate, come Dat e Cd-I, non è certo un fenomeno unicamente italiano dovuto a una supposta diffidenza del nostro Paese verso le tecnologie (come spiegare altrimenti la diffusione del telefono cellulare?), ma globale. Il punto è che tutte le tecnologie che fungono da supporti per distribuire contenuti, musicali o cinematografici, non hanno chance di successo senza un massiccio impegno promozionale da parte di chi quei contenuti produce (case discografiche e cinematografiche). Né il laser disc, né il mini disc né tantomeno il Dat hanno mai avuto un sostegno paragonabile a quello avuto da compact disc o Dvd».