Varie, 22 aprile 2004
PERNIOLA Mario
PERNIOLA Mario Asti 20 maggio 1941. Filosofo. Ordinario di Estetica presso l’Università di Roma Tor Vergata, è stato visiting professor in numerose università e centri di ricerca in Francia, in Danimarca, Canada, Brasile, Giappone. Ha fondato e dirige la rivista di estetica Ágalma. Tra le sue opere “Transiti. Come si va dallo stesso allo stesso” (Cappelli, 1985), “Enigmi. Il momento egizio nella società e nell’arte” (Costa & Nolan, 1990), “Del sentire” (Einaudi, 1991), “Il sex appeal dell’inorganico” (Einaudi, 1994), “L’estetica del Novecento” (il Mulino, 1997), “I situazionisti” (Castelvecchi, 1998), “L’arte e la sua ombra” (Einaudi, 2000) • «Grande teorico della società dei simulacri, ha scritto un durissimo pamphlet contro la comunicazione massmediatica, contro i suoi guasti e la trascinante vocazione a parificare tutto, ad annullare ogni differenza, a prospettare un mondo senza valori: “La comunicazione è l’opposto della conoscenza. È nemica delle idee perché le è essenziale dissolvere tutti i contenuti”. Dopo aver frequentato tutte le zone di frontiera tra cultura e società, tra il sex appeal dell’inorganico e la fascinazione del virtuale, l’autore si ritira nel convento degli apocalittici, chiede asilo ai neognostici? No, proseguendo un suo percorso che si snoda tra la ricerca filosofica, la sperimentazione artistica e l’immaginario scientifico, rimuginando contributi del trio Eco-Derrida-Lacan, Perniola vuol dimostrare che una società che ha espulso dai propri orizzonti l’“arduum et difficile” (per usare l’espressione di Tommaso d’Aquino) non può mai essere una società colta e democratica.. [...] La salvezza sta nell’estetica, in un modo di fare basato sulla memoria e sull’immaginazione, su un “interesse disinteressato” che non fugge il mondo ma lo muove. L’estetica è “l’unica possibilità di sottrarre la società occidentale alla follia autodistruttiva da cui è affetta”» (Aldo Grasso, “Corriere della Sera” 7/4/2004).