Varie, 21 aprile 2004
CUNEGO
CUNEGO Damiano Verona 19 settembre 1981. Ciclista. Vittorie più prestigiose. Il Giro d’Italia del 2004, tre edizioni del Giro di Lombardia (2004, 2007, 2008), l’Amstel Gold Race 2008 (nello stesso anno medaglia d’argento ai Mondiali di Varese dietro Alessandro Ballan) • «Sedere basso, gambe corte, cosce massicce, tronco lungo. Sproporzionato. Il tutto in non più di un metro e 59. Compresa una crestina bionda tenuta in piedi dal gel proprio in mezzo alla testa. Trendy. [...] Beppe Martinelli, detto il Martino [...] ricorda il primo approccio con la famiglia Cunego a Cerro Veronese. Raggelante. ”Era il giugno 1998 e io stavo alla Mercatone con Pantani: avevo visto quel ragazzino a Brescia in una gara juniores e mi aveva colpito la sua freddezza. Ho cominciato a parlare con la madre di Damiano, poi è arrivato suo padre, che sotto casa ha un’officina di carrozziere...”.Papà Cunego lo guardò subito storto (’vorrà portarmi via il figlio?”). Imbarazzante. ”Poi, quando ha scoperto che il mio meccanico era un certo Lamperti di Rovato, vicino a Brescia, mi ha aperto tutte le porte. Era lo stesso che gli elaborava le macchine da rally”.Sospiro di sollievo. ”Quel ragazzo vinceva in volata e andava forte in salita, l’ho lasciato un paio d’anni alla Gorotex, andavo a vederlo ogni tanto”.Nel 2000 arriva il primo contratto: Damiano entrerà alla Mercatone, con Pantani, nel 2002. Intanto, vince i mondiali juniores. Tanto per gradire. Un fenomeno. Ma c’è un imprevisto: il Martino nel frattempo sta passando alla Saeco e chiede a Franco Cornacchia, patron della Marcatone, di portarsi via il ragazzino. ”Come no, figurati, è roba tua”.Signorile. E oggi, cosa dice Cornacchia? Risponde il Martino: ”L’ho visto l’altro giorno, mi ha detto: certo che sono stato un bel coglione”.Sincero» (Paolo Di Stefano, ”Corriere della Sera” 30/5/2004). «Prima della bici sono arrivati i titoli regionali nelle campestri. Damiano viene da Cerro Veronese, mille metri di quota, paesino sulla strada che porta alla casa di Paola Pezzo a Bosco Chiesanuova. Quando studiava, si alzava ogni giorno alle 6 per prendere l’autobus per Verona delle 6.45; alle 15 era di ritorno, un panino e via in bici. Prima la scuola, poi il ciclismo: così è arrivato il diploma di perito meccanico. E alle nove di sera a letto. Damiano Cunego è cresciuto nella maniera giusta. Senza eccessi, senza volere tutto e subito. Eppure dal debutto al secondo anno da allievo, quando aveva 15 anni, si capiva che era un predestinato. Circuito di Pergine Valsugana, una delle prime corse: vince con 5’ sul secondo. Nel 1999 è campione del mondo junior nella sua Verona, domina il Giro della Lunigiana e la Tre-Tre bresciana. Nel 2002 il debutto tra i professionisti nella squadra di Simoni [...] nel 2003 ha vinto il Giro della Cina in maglia azzurra [...] fisicamente, è uno scalatore puro, ma potente. Nel 2003 ha disputato per la prima volta il Giro d’Italia, non l’aveva corso neppure tra i dilettanti: ha chiuso 34˚. Sempre al fianco di Simoni, in crescendo nell’ultima settimana in montagna. ”Il mio futuro sono le corse a tappe, il mio punto forte è il recupero. Credo di poter essere pronto a lottare per il Giro tra due-tre anni. Intanto seguo l’esempio di Simoni, essere l’ultimo uomo di Gilberto in salita al Giro è un grande onore”, ripete Damiano» (Luca Gialanella, ”La Gazzetta dello Sport” 21/4/2004).