Fabio Gambaro, la Repubblica 20/4/2004, pag. 43., 20 aprile 2004
Secondo Maria Pierrakos, la stenotipista che dal 1967 al 1979 seguì Jacques Lacan nei suoi celebri seminari trascrivendo fedelmente le sue parole, lo psicanalista era «un caposcuola divorato da un narcisismo assoluto», un uomo «intelligentissimo e manipolatore che ha soggiogato gli intellettuali del suo tempo», un intellettuale che ha trasformato la teoria in uno strumento di potere, grazie a un linguaggio fatto di «formule sibilline e misteriose aadorate dai suoi interpreti»
Secondo Maria Pierrakos, la stenotipista che dal 1967 al 1979 seguì Jacques Lacan nei suoi celebri seminari trascrivendo fedelmente le sue parole, lo psicanalista era «un caposcuola divorato da un narcisismo assoluto», un uomo «intelligentissimo e manipolatore che ha soggiogato gli intellettuali del suo tempo», un intellettuale che ha trasformato la teoria in uno strumento di potere, grazie a un linguaggio fatto di «formule sibilline e misteriose aadorate dai suoi interpreti».