Varie, 20 aprile 2004
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Cantalupo James
• Chicago (Stati Uniti) 14 novembre 1943, Orlando (Stati Uniti) 19 aprile 2004. Manager. Ceo di McDonald’s • «Una vita per l’azienda. James Cantalupo, aveva deciso di andare in pensione [...] dopo aver scalato in 28 anni tutti i gradini della McDonald’s, da controllore dei conti ad amministratore delegato. Nel gennaio 2003, il clamoroso rientro, chiamato al capezzale del grande malato: nel 2002 sotto la guida del nuovo ceo Jack Greenberg, la società aveva servito ai suoi azionisti un trimestre con i conti in rosso, fatto mai avvenuto nella storia finanziaria della multinazionale dell’hamburger. Ma il ritorno al comando è durato solo sedici mesi [...] Secondo gli esperti, Cantalupo aveva introdotto una sorta di rivoluzione nel modus operandi di McDonald’s. La multinazionale americana è cresciuta per decenni grazie alla sua strategia di espansione territoriale, aprendo a ritmo serrato punti vendita in ogni angolo del globo. Il cambio di marcia si è verificato a partire dalla primavera 2003. L’apertura di nuove tavole calde è stata rallentata, il loro numero a livello mondiale è addirittura diminuito. In cambio, Cantalupo ha cercato, riuscendoci, di allargare il numero dei clienti. Nuova campagna pubblicitaria, basata sull’offerta di prodotti di maggiore qualità. Stop al microonde per cuocere gli hamburger, patatine meno grasse, garanzia di carne di animali non più bombardati con antibiotici, porzioni meno sostanziose e nuove insalate condite con le salse biologiche prodotto da Paul Newman, il grande attore con il pallino della gastronomia. [...] Bersagliata da dietisti e no-global, la nuova ricetta di McDonald’s ha dato, almeno economicamente, i suoi frutti: nel corso del 2003 i ricavi del gruppo sono saliti a 17,1 miliardi di dollari rispetto ai 15,4 dei dodici mesi precedenti (+11%) mentre gli utili sono schizzati del 65% a 1,47 miliardi. Cantalupo, del resto, aveva annunciato il cambio di rotta con una sorta di autocritica: ”Il piano di risanamento punta a risvegliare un gigante addormentato: il mondo è cambiato e dobbiamo cambiare anche noi”. Anche lui, tutto sommato, aveva contribuito a far perdere colpi alla multinazionale, rimasta sotto la sua guida dal 1991 fino al momento di andare in pensione. Alla McDonald’s era arrivato a 30 anni, nel 1974, in qualità di controllore dei conti, proveniente dalla società di revisione Ernst&Young, dove era approdato dopo la laurea. Nel 1987 la nomina nel consiglio di amministrazione e quattro anni dopo il grande salto come presidente e amministratore delegato» (l. pa., ”la Repubblica” 20/4/2004).