Giovanni Zamagni, ཿLa Gazzetta dello Sport 13/4/2004;, 13 aprile 2004
Adesso che non c’è più la scusa della moto, si dice che Valentino Rossi va così forte grazie agli allenamenti in una cava fuori Pesaro
Adesso che non c’è più la scusa della moto, si dice che Valentino Rossi va così forte grazie agli allenamenti in una cava fuori Pesaro. Papà Graziano: "Durante l’inverno, dalle nostre parti piove spesso e bisognava quindi trovare un posto dove potersi allenare anche quando fa brutto tempo. La cava è la soluzione ideale, perché il fondo, sabbia dura mista a terra, tiene benissimo l’acqua e così si può andare in moto senza problemi. Inoltre girare su questa pista è molto meno pericoloso che andare in un campo da cross, e anche più divertente. Alla fine diventa un allenamento migliore, qualcosa che si avvicina di più al correre in un autodromo". La pista è costituita da un ”o’Vale” (come dice lo striscione alla partenza) lungo 400 metri cui se ne innestano altri 1200 fatti di curve, salite, discese e anche un piccolo salto. Si viaggia sempre in accelerazione, con il motore in tiro e la ruota posteriore di traverso. Le curve sono per la maggior parte medio-veloci, da terza o quarta marcia, ma non mancano un paio di punti lenti, dove si arriva forte, bisogna frenare con energia, scalare fino alla prima marcia, piegare, raddrizzare il prima possibile e aprire il gas (esattamente come occorre fare con le MotoGp).