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 2004  aprile 18 Domenica calendario

Berbatov Dimitar

• Sofia (Bulgaria) 30 gennaio 1981. Calciatore. Lanciato dal Cska Sofia, ha giocato anche con Bayer Leverkusen (finalista della Champions League 2001/2002) e Tottenham. Dal 2008/2009 al Manchester United • «Era impossibile evitare a Dimitar Berbatov il marchio di nuovo Stoichkov. Un talento dal valore intuibile ancora da minorenne, l’esordio nella serie A bulgara a 17 anni, il debutto in nazionale a 18: eccolo il “Hristo del duemila” hanno cominciato a dire tra Sofia e dintorni. E il ragazzo, sempre più introverso e diffidente, a ripetere che “siamo diversi, lui è un eroe nazionale e io un giovane apprendista. Lui un attaccante mancino esterno, io un centrale”. Il problema è che dopo la grande nazionale arrivata quarta al Mondiale del ’94 (con Stoichkov capocannoniere del torneo a quota sei), in Bulgaria non sono cresciuti nuovi idoli, quindi la fama del primo campioncino spuntato è diventata subito altissima. Aspettative che non sono state mantenute subito quando si è compiuto il grande salto verso un campionato più di spessore, la Bundesliga. Un mese prima di compiere vent’anni, era il primo gennaio 2001, Dimitar Berbatov ha iniziato il cammino con il Bayer Leverkusen, che lo aveva pagato 2,5 milioni di euro battendo molte concorrenti tra cui il Lecce. [...] Da Stoichkov a “Chancentod”, ovvero colui che si mangia un sacco di gol. [...] longilineo centravanti, alto 188 centimetri (79 kg è il peso). Un tipo di carattere: quando stava per scomparire, è riuscito a riemergere. [...] Suo padre Ivan è stato un calciatore che ha conosciuto anche la prima divisione, con il Pirin Blagojevgrad, e Dimitar ha detto: “Mi ha insegnato a giocare, mi ha allenato fin da piccolo: lui era un difensore, mi ha trasmesso il carattere. Ancora oggi è l’unico che può criticarmi”. Margerita, la madre, ha praticato l’atletica leggera con buoni risultati. Entrambi erano tifosi del Cska, la polisportiva dell’esercito e quando il piccolo strabiliava con i ragazzini del Pirin (a 14 anni lo inserivano nelle formazioni dei sedicenni) la destinazione naturale fu Sofia, il Cska. Costo del trasferimento: venti euro, però quando dopo tre anni il club della capitale ha venduto il suo tesoro per 2,5 milioni, al Pirin sono arrivati 50 mila euro come premio di formazione. E Dimitar ogni volta che torna nella sua città natale viene visto come un benefattore. Con il Cska, tra i 17 e i 20 anni, segnava ogni due partite: 50 gare, 25 centri. In nazionale, prima rete alla terza presenza, sempre in età da liceo» (Pierfrancesco Archetti, “La Gazzetta dello Sport” 15/4/2004).