Carlo Bonini, Giuseppe D’Avanzo,La Repubblica, lunedi 23 marzo 2004, 23 marzo 2004
In poche righe, avete letto del «metodo Sasea». Si tratta di questo. Fiorini fonda la finanziaria Sasea
In poche righe, avete letto del «metodo Sasea». Si tratta di questo. Fiorini fonda la finanziaria Sasea. Apre una sede a Ginevra e attende i clienti che non mancano. I clienti non sono altro che le banche alle prese con crediti inesigibili e un cliente «praticamente fallito». I banchieri vanno allora da Fiorini a Ginevra («C’era la fila davanti alla porta dell’ufficio») e gli propongono di acquistare - con un finanziamento della stessa banca - quella società a mal partito. Chiaro, no? La banca ha tra i clienti un’impresa che non è in grado rimborsare il debito concessole. Finanzia allora Fiorini che, con i soldi di quella stessa banca, compra l’impresa. La banca elimina dai suoi bilanci il credito inesigibile, incassa addirittura le provvigioni per il nuovo affare. Gli azionisti sono contenti. Il management anche. Fiorini intasca il denaro che «naturalmente» non pensa di restituire e, in più, prova a fare qualche soldo da quel che ha comprato, magari smembrandolo, infiocchettandolo e vendendolo. I «bucanieri» chiamano quest’operazione «il cambio di cavallo».