Paolo Calvani, Macchina del Tempo, aprile 2004 (n.4), 17 aprile 2004
Il primo si chiamava Aibo: era un cagnolino progettato dalla Sony che esplorava l’ambiente e giocava a palla
Il primo si chiamava Aibo: era un cagnolino progettato dalla Sony che esplorava l’ambiente e giocava a palla. Poi è arrivato il ”drago robot” della Sanyo, programmato per proteggere le abitazioni. Ma l’ultima frontiera degli animali robotici è quella raggiunta dagli studenti di ingegneria dell’Università di Yale: hanno messo a punto cani robot che fiutano materiali tossici. La tecnologia robotica viene utilizzata sempre più spesso per compiere lavori pericolosi: i cani robotici verranno impiegati ad Hamden (Usa), per setacciare una zona contaminata da arsenico, in Bielorussia per verificare i livelli di radioattività dopo Chernobyl e in Australia per esplorare i luoghi degli esperimenti atomici degli anni ’50. Ed è solo l’inizio. http://xdesign.eng.yale.edu/feralrobots