(Nello Quilici, Banca Romana, Mondadori, 1933)., 16 aprile 2004
I ministeriali del sud si potevano riconoscere dall’abbigliamento: sempre vestiti di nero dalla testa ai piedi, solo il panciotto era colorato (’rosso granatone”, ”verde pisello” o ”castagnaccio”, come imponeva la moda)
I ministeriali del sud si potevano riconoscere dall’abbigliamento: sempre vestiti di nero dalla testa ai piedi, solo il panciotto era colorato (’rosso granatone”, ”verde pisello” o ”castagnaccio”, come imponeva la moda). Più eleganti gli onorevoli del nord: giacche filettate in seta, colletto basso e cravatta bianca. Alcuni poi superavano tutti per la classe, sfoggiando colletto duro e alto, gilet accollato a bande bianche sul cravattino sottile, al modo di Andrea Sperelli (il personaggio de Il piacere di D’Annunzio) che furoreggiava ai tempi. Tutti comunque avevano i baffi, la maggioranza spioventi sul labbro superiore sino a coprirlo, come Francesco Crispi; oppure all’Umberto, molto lunghi e tirati orizzontalmente. Molti coloro che portavano la barba (’mosca” o pizzo erano i tagli più alla moda).