(Nello Quilici, Banca Romana, Mondadori, 1933)., 16 aprile 2004
Quand’erano a Roma, gli onorevoli di provincia si sistemavano in albergo. Di solito quelli di maggioranza occupavano il ”Dragoni” e il ”Tordelli” in piazza Colonna, il ”Cesari”, il ”Nazionale”, il ”Sole”, la ”Locanda del Montone”
Quand’erano a Roma, gli onorevoli di provincia si sistemavano in albergo. Di solito quelli di maggioranza occupavano il ”Dragoni” e il ”Tordelli” in piazza Colonna, il ”Cesari”, il ”Nazionale”, il ”Sole”, la ”Locanda del Montone”. I crispini preferivano gli alberghi tra il Pincio e Villa Borghese, nei pressi di Trinità dei Monti. I democratici lombardi si facevano vedere all’’Hotel de Rome”, al ”Milano” o alla ”Pensione Piemontese”. I clericali al ”Santa Chiara” o al ”Minerva”, sempre odorosi di canfora e cera. Giolitti, che stava in via Cavour dove occupava un appartamento al terzo piano, radunava fra Termini e Santa Maria Maggiore molti parlamentari delle sinistre. Gli alberghi più maestosi (come l’’Helvetia”, il ”Continental” e il mondano ”Quirinale”) tra via Nazionale e corso Umberto, erano frequentati dagli amici di Rudinì e Sonnino.