Cinquantamila.it La storia raccontata da Giorgio Dell'Arti

Che fortuna avere quel fratello! Riguardatevi le immagini istituzionali di John Fitzgerald Kennedy. Alle sue spalle, solo un passo indietro, c’è sempre Robert, detto Bob, segretario alla giustizia.Testa pensante, politico raffinato, uomo di equilibrio e lucidità nei giorni della crisi dei missili a Cuba. Onesto e coraggioso nell’inquisire quella stessa mafia che aiutò il capostipite a fondare le fortune della dinastia. Ben diverso dunque da Jfk, vero front man, uomo immagine, animale politico di istinto, grande comunicatore, ma incostante, caratteriale, certamente superficiale, morto a bordo dell’auto presidenziale con accanto la moglie da jet set. Non avrebbe avuto il successo che ha avuto in pochi mesi senza Bob. Quel Bob che teneva i contatti col mondo di colore, e che fu il primo ad accorrere, lui bianco, nei ghetti neri dopo l’uccisione di Martin Luther King, gridando sotto l’occhio delle telecamere: sono nero anch’io. Poi riguardatevi le immagini di Bob nel sangue sul pavimento di un passaggio di servizio vicino alle cucine di un hotel colpito a morte. Che sfortuna essere quel fratello!