Fabio Sclosa, Macchina del Tempo, aprile 2004 (n.4), 14 aprile 2004
Per anni gli studiosi avevano proposto diversi ”indirizzi” presso i quali cercare l’antico porto (o porti) della citta romana di Neapolis (oggi Napoli), centro di floridi commerci fino al 400 d
Per anni gli studiosi avevano proposto diversi ”indirizzi” presso i quali cercare l’antico porto (o porti) della citta romana di Neapolis (oggi Napoli), centro di floridi commerci fino al 400 d.C., quando fu chiuso e cominciò a interrarsi. Lo scorso gennaio, durante gli scavi per la metropolitana, è stato trovato 13 metri sotto piazza del Municipio, a due passi dal Maschio Angioino, fortezza voluta da Carlo I d’Angiò nel 1279 e poi ricostruita nel 1443. Gli archeologi della Soprintendenza di Napoli e Caserta, guidati da Daniela Giampaola, hanno individuato il profilo di una barca del II secolo (foto 2) lunga 10 metri e larga 2 (si è pensato di estrarla dal fango e di immergerla per la conservazione in una vasca piena d’acqua entro giugno). Il tesoro più prezioso è però rappresentato dalle centinaia di frammenti di vasi (foto 3), anfore per il vino, bottiglie, coppe, monete, ampolle forse contenenti ancora gli unguenti del tempo, ancore, attrezzi da marinaio e persino alcune suole di calzari romani. A poche centinaia di metri di distanza sono stati invece trovati i resti del frontone in marmo di un edificio augusteo (foto 1).