Annarita Paolieti, Macchina del Tempo, aprile 2004 (n.4), 14 aprile 2004
Per celebrare il tanto atteso arrivo della bella stagione presentiamo la famosa ”Primavera” di Sandro Botticelli, icona simbolo non solo della bellezza della primavera, ma anche dello spirito e della cultura rinascimentali
Per celebrare il tanto atteso arrivo della bella stagione presentiamo la famosa ”Primavera” di Sandro Botticelli, icona simbolo non solo della bellezza della primavera, ma anche dello spirito e della cultura rinascimentali. Il dipinto fu eseguito per Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici , cugino di secondo grado di Lorenzo il Magnifico. Soggetto dell’opera è l’allegoria dell’amore casto e spirituale (rappresentato da Venere e dalle tre Grazie) che si contrappone a quello passionale di Zeffiro; questi, con il suo soffio, dà inizio alla primavera, stagione in cui anche la natura esprime il suo sentimento amoroso con il rigenerarsi dei fiori e delle piante. Nel 1982 un lavoro approfondito di pulitura e restauro del dipinto ha portato a una lettura più precisa di alcuni particolari, come l’incredibile manto di fiori e piante, vero giardino botanico in cui sono state riconosciute numerose specie vegetali; alcune alludono al nome di Lorenzo e a quello dei Medici, mentre altre alle nozze: conferma dell’ipotesi che il quadro sia stato commissionato come dono a Lorenzo in occasione del suo matrimonio. A Palazzo Strozzi di Firenze è in corso una mostra che offre un’interessante rilettura dell’opera di Botticelli nel contesto culturale fiorentino della fine del XV secolo (www.botticellipalazzostrozzi. it). Per le sue dimensioni e la sua preziosità, la ”Primavera”, oggi conservata nella Galleria degli Uffizi, non è però presente.