Elisa Vallinotto e Isabella Vergara, Macchina del Tempo, aprile 2004 (n.4), 14 aprile 2004
F ino a oggi quasi sconosciuto in Europa, è balzato alla ribalta con l’accusa di essere il serbatoio della Sars: è lo zibetto Paguma larvata, parente della mangusta, considerato una prelibatezza culinaria in Cina
F ino a oggi quasi sconosciuto in Europa, è balzato alla ribalta con l’accusa di essere il serbatoio della Sars: è lo zibetto Paguma larvata, parente della mangusta, considerato una prelibatezza culinaria in Cina. Nel maggio scorso, un team di ricercatori dell’Università di Hong Kong, guidato dal virologo Guan Yi, trovò nelle feci e nei tessuti di sei esemplari venduti nei mercati orientali un coronavirus che risultò simile al 99,8% a quello responsabile della polmonite atipica. Così, a scopo cautelare, la Cina vietò per quattro mesi la vendita e la macellazione di 54 specie di animali, tra cui lo zibetto, che fanno parte delle tradizioni gastronomiche locali. Nel gennaio di quest’anno, con la ricomparsa di nuovi casi di Sars, e dopo che sono stati trovati altri animali infetti da un ceppo virale ancora più simile a quello umano, i sospetti sullo zibetto si sono rafforzati. Così le autorità cinesi hanno preso drastici provvedimenti: oltre 2.000 zibetti sono stati messi in isolamento e si è deciso di eliminarne 10.000. «Un’iniziativa come minimo intempestiva» afferma Gianni Rezza, epidemiologo dell’Istituto Superiore di Sanità. «Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità si è dichiarata contraria. Sebbene infatti il sospetto sul coinvolgimento dello zibetto sia avvalorato da numerose scoperte, non sembra essere l’unica specie portatrice. Per adesso bisognerebbe agire con molta più cautela e concentrarsi sulla ricerca». Nei mercati cinesi, infatti, sono in vendita animali di ogni tipo, tenuti a stretto contatto gli uni con gli altri e in condizioni igieniche pessime. Il contagio avviene prevalentemente per via aerea, non consumando carne cotta. Non essendo chiara la modalità di trasmissione, lo sterminio potrebbe essere addirittura controproducente, rischiando di diffondere ancora di più l’infezione. Il legame tra zibetto e Sars è quindi da chiarire e lo dimostra anche il ritrovamento di altri ceppi virali o anticorpi della Sars in diversi animali, dai tassi ai roditori, venduti negli stessi mercati.