Mario Torre, Macchina del Tempo, aprile 2004 (n.4), 14 aprile 2004
affidato al Seti (Search for extraterrestrial Intelligence Institute) il compito di cercare segnali intelligenti extraterrestri
affidato al Seti (Search for extraterrestrial Intelligence Institute) il compito di cercare segnali intelligenti extraterrestri. In questi anni porta avanti diversi programmi. Il più completo e potente si chiama Phoenix e prevede il monitoraggio di circa 1.000 stelle entro un raggio di 200 anni luce. Il segnale viene analizzato con uno strumento in grado di studiare contemporaneamente molti milioni di canali di 1 Hz di ampiezza ciascuno, coprendo lo spettro tra 1.000 e 3.000 MHz. Per effettuare le osservazioni viene ”affittato” tempo presso alcuni dei grandi radiotelescopi del mondo. Le osservazioni sono iniziate nel febbraio 1995 dal radiotelescopio di Parkes (Australia) di 64 metri di diametro e sono continuate presso i radiotelescopi di Green Bank (Usa, 42 metri) e Arecibo (Portorico, 300 metri), il più grande del mondo. Il progetto Serendip, dell’Università di California a Berkeley, segue invece una filosofia differente. Il principio è molto semplice: poiché affittare radiotelescopi specificamente per ricerche Seti è assai costoso, gli analizzatori Serendip agiscono come ”parassiti”. Essi vengono collegati a diversi radiotelescopi mentre gli astronomi effettuano le proprie osservazioni scientifiche su oggetti celesti collocati nelle più disparate regioni del cielo. Il Serendip lavora in parallelo: preleva una piccola parte del segnale ricevuto dallo strumento e lo analizza per i propri scopi. Ovviamente ciò comporta alcuni svantaggi: non è possibile scegliere l’oggetto da inquadrare, né si può decidere per quanto tempo osservarlo. Però c’è l’enorme vantaggio che la ricerca non costa sostanzialmente nulla, perché non porta via tempo prezioso alla scienza ”tradizionale”, e che le osservazioni sono condotte 24 ore su 24. Con il trascorrere delle osservazioni, il Serendip riesce quindi a coprire zone di cielo molto vaste. Il più ambizioso progetto per il futuro è invece la costruzione dell’Allen Telescope Array, e viene portato avanti dal Seti Institute insieme all’Università di Berkeley. Si tratta di una schiera di 350 parabole di 6 metri ciascuna (sempre che i finanziamenti consentano la realizzazione del progetto completo, il cui costo è previsto in 26 milioni di dollari) che verranno installate nei prossimi anni all’Osservatorio di Hat Creek, in California. Il tutto sarà equivalente a un singolo radiotelescopio di 10.000 metri quadri di area. L’Allen Telescope potrà ovviamente essere utilizzato anche per normali osservazioni radioastronomiche.