Macchina del Tempo, aprile 2004 (n.4), 14 aprile 2004
Antimateria e shuttle Siamo due fratelli gemelli, appassionati di astronomia e di ingegneria aerospaziale
Antimateria e shuttle Siamo due fratelli gemelli, appassionati di astronomia e di ingegneria aerospaziale. Dal mese di maggio compriamo la vostra splendida rivista. Vorremmo chiedervi qualcosa sui nuovi shuttle in progettazione. E vorremmo anche che ci spiegaste che cosa sono l’antimateria e le antiparticelle. Davor e Jugoslav Jovic -Palestrina (Rm) Risponde Americo Bonanni: «Di ”eredi dello Shuttle” abbiamo parlato a novembre con ”Le astronavi del futuro”, in cui si faceva una carrellata di cosa ci aspetta nel campo dell’esplorazione spaziale, spingendoci anche molto lontano. Per gli obiettivi più recenti, diciamo i prossimi 30 anni, il discorso del presidente Bush all’inizio dell’anno ha disegnato uno scenario preciso, se ci saranno risorse per realizzarlo. La Nasa è ora impegnata nel decidere il tipo di astronavi da costruire. Lo Shuttle, come saprete, è ”condannato” a volare per completare la Stazione spaziale internazionale (ISS). Finito questo compito andrà in pensione. Al suo posto? Prima di tutto ci vorrà una navetta che farà la spola tra la Terra e la ISS. Sarà più piccola dello Shuttle, perché porterà solo uomini e rifornimenti, oltre a servire come scialuppa di salvataggio per far tornare giù gli astronauti in caso di guai. è difficile dire come sarà, è tutto ancora da decidere. In futuro, però, ci vorranno astronavi completamente diverse per riconquistare la Luna e per sbarcare su Marte. Venendo all’antimateria, nel poco spazio a disposizione posso dirvi che è praticamente la stessa cosa della materia, con una piccola differenza: le particelle atomiche che la compongono hanno carica elettrica opposta. Gli elettroni hanno carica negativa, invece gli ”antielettroni” l’avranno positiva (in realtà si chiamano positroni). Lo stesso per i protoni: positivi da noi, negativi nell’antimateria. Caratteristico forse è quello che succede quando l’antimateria s’incontra con la materia di cui siamo fatti noi. Avviene l’’annichilazione”: ovvero materia e antimateria vengono immediatamente trasformate in una quantità d’energia che si può calcolare con la celebre formula di Einstein: E=MC2».