Macchina del Tempo, aprile 2004 (n.4), 14 aprile 2004
Il giorno marziano Complimenti, la vostra rivista assume connotati sempre più importanti e mi auguro che possiate fornirci un prodotto (passatemi il termine!) sempre più interessante
Il giorno marziano Complimenti, la vostra rivista assume connotati sempre più importanti e mi auguro che possiate fornirci un prodotto (passatemi il termine!) sempre più interessante. Volevo una conferma: il giorno marziano è di 24,37 ore terrestri come riportato da voi, oppure di 24,62 come credevo io? Sergio Gatto - Milazzo (Me) Prima di tutto ringraziamo il lettore per i complimenti, che fanno sempre piacere. Poi passiamo alla domanda. Nel XVII secolo, un tale Christian Huygens, considerato da Newton ”Summus Hugenius” (ovvero, con un gioco di parole sul cognome, ”Genio sommo”, e decisamente non si tratta di complimento di poco conto), era convinto che l’essere umano fosse ”Cittadino del Cosmo” ed era solito affermare che «...oltre l’oceano dello spazio, le stelle sono altri Soli... tanti Soli, tante Terre...». Fu proprio lui, quasi un precursore almeno dell’idea delle missioni spaziali, il primo a osservare che Marte, quarto pianeta del nostro Sistema solare, ha calotte polari di ghiaccio, il primo a tracciarne un disegno in cui si vede una zona oscura chiamata ”Syrtis Major”; il primo a stabilire che il giorno marziano, come il nostro, è di circa 24 ore. Oggi possiamo essere ancora più precisi: il giorno marziano (e cioè il periodo di rotazione di Marte) è di 24 ore, 37 minuti, 22,7 secondi. In ogni caso, se vuole saperne qualcosa di più, le consigliamo di visitare comunque il sito www.uai.it.