Macchina del Tempo, aprile 2004 (n.4), 14 aprile 2004
Perché si va su Marte e non su Europa? E’ superfluo iniziare questa lettera con gli ovvi e scontati apprezzamenti, che sono più che meritati
Perché si va su Marte e non su Europa? E’ superfluo iniziare questa lettera con gli ovvi e scontati apprezzamenti, che sono più che meritati. Così vado subito al sodo rivolgendole una domanda. Perché vengono inviate tre missioni esplorative su Marte in cerca di acqua e di vita (2 Nasa e 1 Esa) e non vengono inviate analoghe missioni su Europa, la luna di Giove? Se non sbaglio, è chiaro da diversi anni che sotto la crosta ghiacciata di Europa c’è un immenso oceano. Quindi, che questo oceano sia acido, o basico o comunque di una soluzione non proprio acquea, non dovrebbe pregiudicare il fatto che sia molto probabile che un qualche organismo vi possa vivere... o forse m’è sfuggito qualcosa? Alessandro Godi - Carcere di Busto Arsizio (Va) Risponde il giornalista scientifico Americo Bonanni: «Caro Alessandro, hai colto nel segno col tuo confronto tra questi due corpi celesti. Effettivamente Marte ed Europa (nella foto a sinistra), satellite di Giove, sono oggi i posti più promettenti di tutto il Sistema solare per la ricerca di possibili forme di vita. Il primo, per via della sua notevole rassomiglianza con la Terra, cosa che ne fa un po’ un nostro ”cugino”. Il secondo per la scoperta di quella crosta ghiacciata e del possibile oceano sottostante di cui parli. Allora perché questo trattamento che sembra da figli e figliastri? Ci sono diverse ragioni. Sicuramente la storia è dalla parte di Marte. è lì che s’è infatti concentrata l’immaginazione umana, che ci vide addirittura un’intera civiltà. Europa è arrivato da poco: fino a non molti anni fa era un puntino nei telescopi, quasi un ornamento per il più maestoso Giove. Ci sono volute le missioni Pioneer, Voyager e, soprattutto, la più recente Galileo per farlo diventare un mondo di prima grandezza. è stata proprio la Galileo, infatti, a trovare le prove di un oceano d’acqua sotto la sua crosta ghiacciata. La stessa sonda, poi, ha evidenziato la possibilità che oceani esistano anche sotto la superficie di Callisto e Ganimede, altre lune di Giove. Comunque ci sono altri motivi per cui Europa non ha visto così tante visite come Marte. La distanza di Giove dalla Terra, tanto per cominciare, è molto superiore a quella di Marte, e inviare una missione da quelle parti è un’impresa molto più complessa: più carburante, orbite più complicate, il Sole che fornisce poca energia ai pannelli solari e via dicendo. Però si sta correndo ai ripari. Proprio a febbraio s’è tenuto, nel Lunar and Planetary Institute di Houston, negli Usa, un convegno specifico sulla crosta ghiacciata di Europa. E all’orizzonte, dopo Galileo, c’è ora una missione molto ambiziosa: la Jupiter Icy Moons Orbiter. Secondo i piani della Nasa, sarà lanciata non prima del 2011 e dovrà studiare con cura, come dice il nome, le tre ”lune ghiacciate”: Europa, Ganimede e Callisto. L’interesse per Europa sta diventando grande: sono in molti a pensare che proprio quel mondo potrebbe essere il passo successivo, dopo Marte, per lo sbarco di esseri umani. Solo un sogno, che dovrà vedersela con viaggi lunghissimi, radiazioni micidiali e chissà che altro. Ma un giorno qualcuno potrebbe camminare su quel ghiaccio che ti ha tanto affascinato».