Antonella Barina, ཿIl Venerdì 2/4/2004., 2 aprile 2004
L’8 marzo 1931 fu inaugurata a Torino la ”Taverna Santopalato”, primo ristorante futurista d’Italia
L’8 marzo 1931 fu inaugurata a Torino la ”Taverna Santopalato”, primo ristorante futurista d’Italia. Il nome fu scelto da Marinetti, e fu decorato da Fillia e Djulgheroff con colonne luminose e grandi occhi metallici attaccati alle pareti. Nel menù dell’inaugurazione 14 portate firmate da Parampolini, Depero, Mino Rosso e altri: ”Antipasto intuitivo” (canestrini di buccia d’arancia ricolmi di salame, acciuga e peperoncini che nascondevano bigliettini con frasi a sorpresa); ”Ultravirile” (aragosta senza carapace, adagiata su lingue di vitello, ricoperta di zabaione verde e coronata di creste di pollo); ”Aerovivanda” (con la mano destra il commensale si serve di olive nere, finocchi e chinotti mentre con la sinistra sfiora un ”rettangolo tattile” in carta vetrata, seta e velluto. Alle sue spalle il cameriere gli spruzza sulla nuca essenza di garofano, dalla cucina giungono rumori d’aereo e note di musica classica). Alla stampa fu dedicato il fuori programma ”Porcoeccitato”: salame crudo, privato della pelle, servito verticale su un piatto pieno di caffè caldissimo mescolato ad acqua di colonia. I veri menù erano firmati dagli artisti. Quello di Ugo Pozzo: Soufflè imbottito di calore, Fagottini alla Diomisalvi, Rotaie alla paprika piccante, Delizie del fratacchione, Sogno di vergine, vino di Gragnano. Fillia proponeva: Scacciapensieri fulminante, Ponte levatoio, Disastro ferroviario, Chiglia di vascello infernale, Gelato al cacao Talmone. Depero: La vedova allegra, Geometrie di fosforo, Chiappe di dama, Enigma fiorito, Urlo del sole.